Cipolla di Medicina
La cipolla di Medicina è uno dei prodotti più noti del territorio imolese.
Apprezzata per il suo valore nutritivo legato alla presenza di sali minerali e di vitamine, soprattutto la C, deve il suo sapore acre e aroma piccante alla caratteritiche del suolo in cui cresce.
Sotto il nome di Cipolla di Medicina rientrano tre varietà:
- Cipolla dorata: è quella più conosciuta e storica, che possiamo identificare come la
vera cipolla “medicinese”. - Cipolla bianca: grazie al suo colore bianco brillante, alla sua forma più sferica e al
sapore pungente è la cipolla italiana per eccellenza. - Cipolla rossa: forse quella meno conosciuta tra le tre, presenta comunque delle
ottime caratteristiche e una coltivazione ben radicata.
Tecniche di coltivazione
La cipolla ha una grande adattabilità nei confronti del terreno, anche se l’ambiente ideale per la sua coltivazione è ventilato, asciutto e soleggiato.
Nel territorio di Medicina i terreni di medio impasto, tendenzialmente argillosi, freschi e profondi, con buona dotazione di sostanza organica sono particolarmente idonei alle cultivar che devono essere conservate a lungo.
La cipolla ha buona adattabilità anche alle basse temperature anche se la temperatura ideale è 20-25°C.
La densità di impianto varia da 80 a 120 piante/m² a seconda della varietà (precocissime, precoci, medio-precoci e tardive). La raccolta è una delle fasi più importanti in quanto influisce sulla qualità globale e sulla possibilità di conservare più a lungo i bulbi. Dopo la scavatura, i bulbi sono lasciati in campo per 10-15 giorni fino alla completa essiccazione delle radici e della parte aerea.
Il metodo migliore di conservazione è in magazzino frigorifero (temperatura ideale 0°C, umidità 70-75%).
In questo caso, la durata dei bulbi può variare dai 4 agli 8 mesi.
Zona di produzione
La zona di produzione della Cipolla di Medicina comprende tutto il territorio dei comuni di Medicina e Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme e Ozzano dell’Emilia (a destra del torrente Quaderna), Dozza e Imola a nord della via Emilia e a sinistra della via Montanara.
Cenni Storici e Geografici
Oltre il 60% della produzione di cipolle della provincia di Bologna, ai primi posti in Italia per i quantitativi prodotti di questo ortaggio, si concentra nell’area tipica.
Tale aspetto denota una specifica vocazione produttiva, considerato che la superficie agricola di tale territorio rappresenta circa il 15% di quella complessiva della provincia di Bologna.
Le prime testimonianze delle presenza della cipolla in questo comprensorio risalgono alla fine del XIII secolo.
In particolare, la varietà “dorata” della cipolla di Medicina divenne un prodotto rinomato non solo a livello locale.
Nel 1618 un bando emanato a Bologna fissava i prezzi delle diverse pezzature commercializzate nel mercato cittadino.
In questo periodo, inoltre, la cipolla appare nelle opere di pittori famosi tra cui il Carracci a dimostrazione dell’importanza dell’ortaggio in questa zona. L’agronomo bolognese Vincenzo Tanara, nella sua opera del 1664 “L’economia del cittadino in villa”, descrive le tecniche agronomiche allora in uso per la coltivazione della cipolla nella pianura bolognese, ricordando come la semina di questo ortaggio si possa eseguire alla fine di agosto oppure nei mesi di febbraio e marzo, calendario ancora oggi seguito nell’area tipica.
E’ a partire dall’inizio del ‘900 che si assiste, nella zona orientale della provincia di Bologna, fra il territorio del comune di Medicina e del comune di Imola, alla progressiva crescita delle superfici coltivate a cipolla, in virtù della specifica vocazione dell’area per questo ortaggio.
La Cipolla di Medicina è particolarmente apprezzata dallo chef Bruno Barbieri, originario proprio di questa città nella pianura imolese.