La Pieve di San Giovanni in Ottavo, meglio conosciuta come Pieve del Tho, si incontra poco oltre un chilometro da Brisighella. E’ la Pieve più antica sorta nella Valle del Lamone. È detta “in ottavo” perché collocata all‘ottavo miglio della strada romana che congiungeva Faenza con l’Etruria. La prima menzione risale al 909, ma la sua fondazione è certamente anteriore. Per molti secoli fu l’unico centro di culto dell’Alta Valle del Lamone, eretto probabilmente dove sorgeva un tempio dedicato a Giove Ammone.

Cenni storici

L’epoca della sua costruzione è ignota, probabilmente sorse tra l’VIII e il X secolo. Il tempio è in stile romanico, a pianta basilicale, a tre navate, divise da archi che poggiano sopra undici colonne di marmo grigio e una rosso di Verona, molto diverse fra loro come spessore e larghezza (forse di materiale di reimpiego di un antico preesistente tempio dedicato – come già accennato – al Dio Giove Ammone.

All’ingresso si trova un capitello utilizzato come acquasantiera; nella navata destra opere di artisti faentini: lapide funeraria in ceramica del 1592, statua in terracotta del 1828 e in fondo alla navata Madonna col Bambino tra S. Antonio da Padova e S. Giovanni Battista del 1516. Sempre sulla destra, la quarta colonna riporta i nomi di quattro imperatori romani del IV secolo. La provenienza di questa colonna è ignota; gli studiosi hanno formulato varie supposizioni sulla sua origine. Alcuni sostengono che essa rappresenta una colonna miliare, altri un segno devozionale agli imperatori citati, altri ancora attribuiscono diverso significato. E’ certo che questa antica iscrizione, ancora oggi, resta al centro di variate interpretazioni.
Nella parte absidale tabernacolo in arenaria del Poli (1534). Si ricordano infine la cripta di struttura tipicamente romana e l’attiguo ambiente, dove sono raccolti frammenti di antichi vasi, ceramiche faentine, un mattone romano con l’impronta del cane e del piede di un bambino. Nel cortile interno antico frantoio per le olive.

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